Nuova vita alla vecchia pelliccia

Chi non ha nell’armadio una vecchia pelliccia? Magari un bel ricordo della mamma, della nonna o della zia, un capo prezioso, che veniva conservato con cura e indossato nelle occasioni speciali.

Qualcosa a cui siamo legate per il valore affettivo che ricopre, anche se ormai è visibilmente fuori moda. Nell’epoca d’oro delle pellicce, e parlo dei più recenti anni 80,  il “troppo” non “stroppiava” mai: quante si ritrovano tra le mani mantelle a ruota, cappotti lunghi fino alle caviglie, cappe sontuose, capi “pesanti” in tutti i sensi, anche in quello più letterale del termine?

La domanda amletica è: disfarsene o provare a dare loro nuova vita?

“Cambiare il modello ad una vecchia pelliccia e trasformare un capo agé in uno trendy è sempre un ottimo investimento”

Trend pellicce
La tendenza per il pelo ecologico è il colore e la forma over, mentre per il pelo prevale il mood easy e low profile.
I nuovi trend  

In controtendenza, se le pellicce ecologiche sono sempre più over, colorate e fatte per sorprendere, quelle di pelo animale sono sempre più sobrie e easy-chic: leggere, di una consistenza quasi impalpabile e lontane da qualsiasi ostentazione. Il trend vuole la pelliccia come un capo da portare tutti i giorni, preferibilmente con outfits molto sportivi: jeans e sneakers piuttosto che tubino e tacchi. La pelliccia non è più uno status symbol, ma semplicemente un capospalla, che si indossa come un piumino o un cappotto, anzi spesso e volentieri si combina con tessuti a contrasto per un effetto ancora più sporty.

 

Da vecchio a nuovo

Ma come si fa a trasformare una vecchia pelliccia in un capo attuale? L’ho chiesto a Carlo Coen, titolare della omonima storica pellicceria di Chiasso, che si trova in Corso San Gottardo, a poche centinaia di metri dalla dogana del centro città. A quanto pare in questi ultimi anni, dare nuova vita a vecchie pellicce è diventato uno dei servizi più richiesti dalle sue clienti.

Lavorazioni su una vecchia pelliccia

La pelliccia viene completamente smontata per recuperare le pelli e creare il nuovo modello

Il vecchio mantello diventa una giacca

Da ampio mantello a giacca tre quarti, come avviene la trasformazione? Ci vuole un pellicciaio esperto per valutare la vecchia pelliccia e suggerire alla cliente tutti i modelli che si possono realizzare con la materia prima a disposizione. Una volta scelto il modello, viene creato il cartamodello su misura, dopodiché la vecchia pelliccia viene completamente disfatta, tutte le pelli scucite, analizzate, misurate e tagliate a misura per confezionare la nuova.

La tendenza attuale vuole le pelli cucite in orizzontale invece che in verticale come nei vecchi modelli, pertanto ogni pelle deve essere selezionata prendendo in considerazione uniformità di forma e colore, numerata e ricucita nella giusta posizione. Alcune lavorazioni vengono fatte con le apposite macchine da pellicceria, mentre la finitura avviene per lo più a mano. Un lavoro certosino che richiede circa tre settimane.

Il risultato è una pelliccia nuova, con il vantaggio di poter riutilizzare tutta la materia prima, pagando esclusivamente il costo della manodopera.

Una pelliccia “riciclata” può costare dai 1.500/2.000 chf, (1.300/1.700 €) contro gli 8.000/10.000 chf (7.000/8.800 €) di una nuova e non richiede l’utilizzo di nuove pelli, per questo è sicuramente un ottimo investimento da compiere senza sensi di colpa (anche per chi si fa dei problemi di carattere etico).

 

Cura e conservazione 

Una pelliccia è un capo prezioso, di cui bisogna prendersi cura, a partire dalla conservazione. Le pelli soffrono il caldo e le alte temperature, ma sopratutto il clima secco, che le fa letteralmente “seccare” con il rischio di vederle “sbriciolare”. Ecco perché le pelliccerie come la Coen propongono il servizio di “conservazione estiva” nell’apposita cella con temperatura e umidità costanti (+5°C e 85% di umidità), oltre al lavaggio (da eseguire ogni due anni  nell’apposito bottale) per pulire il pelo in profondità e ridargli corpo e lucentezza.

La moda non è solo “usa e getta”, è anche rispetto, conservazione e cura per tutti quei capi che hanno un valore e una storia, riutilizzarli invece di buttarli è sicuramente una scelta eticamente responsabile…non credete anche voi?

 

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