
Analisi del guardaroba

TRENDCROSSING
Ma come ti vesti? Me ne sto in piedi con aria inebetita davanti al mio armadio e sento risuonare nella testa il coro a due voci di Enzo e Carla che mi invitano a darmi una mossa.
Parola d’ordine “fare pulizia”. Obiettivo togliere di mezzo tutto quello che non mi rappresenta più e fare spazio per esprimere la nuova me.
In merito al modo in cui esprimere la mia sostanza… bè devo ancora lavorarci un po’ , ma diciamo che ho deciso di partire da quello che non voglio sembrare, sperando che andando per esclusione, riuscirò anche ad avere le idee più chiare.

Le mini da collegiale
Quelle a rischio ogni volta che ti pieghi anche solo di 10 gradi, che ti salgono ulteriormente quando cammini… quelle che non puoi indossare ad un appuntamento di lavoro, né per andare a fare la spesa .. posso salutarle senza rimpianti. Ho finito la scuola da un pezzo e non devo interpretare un film di Pierino.
“Non sono né una collegiale, in un film di Pierino, né Monny Penny la segretaria di 007…”
Le pencil skirt da segretaria
Un genere più adatto alla mia età ma in cui non mi sento è la gonna stretta sopra al ginocchio. Riconosco che ha il suo fascino ma io non riesco ad indossarla senza sentirmi Monny Penny, la segretaria di 007. Quando mi verrà un’idea brillante me ne comprerò una nuova.
I ripped jeans a vita bassa
Non so, trovo che abbiano fatto il suo tempo, almeno per me, non tanto per gli strappi, quanto per la vita bassa. Da quando sono tornati di moda i jeans a vita alta sono più felice, e le mie maniglie dell’amore gioiscono.

I tubini di maglia
Mi accompagnano da un paio di inverni, li ho amati al punto che ne ho 5 in colori diversi e come tutte le cose che diventano piccole manie, adesso non li sopporto più. La mia era della maglia è definitivamente tramontata!
Gli abiti “seriosi”
Abiti acquistati sotto l’influenza nefasta delle serie tv. Il tubino da avvocato newyorkese, l’abito da casalinga degli anni 50, il mini abito da creativa degli anni 60. Ebbene sì le serie alimentano le mie passioni modaiole che però durano proprio come una stagione… al massimo 10 episodi.
Ecco, il risultato è che ridendo e scherzando ho fatto fuori quasi un terzo del mio guardaroba, ma adesso che ho definito cosa non voglio più mi sento già meglio. Ho fatto un piccolo passo avanti verso la definizione di un nuovo stile.
Quale sarà ancora non lo so… per dirla alla Baglioni “lo scopriremo solo vivendo”.