1. La selezione naturale
Passiamo in rassegna capo per capo per individuare tutto quello che non è più della nostra taglia, e che proprio per questo non ci dona affatto. È il momento di mettere da parte tutto quello che ci strizza come una salama da sugo, o ci cade da tutte le parti. Via tutto il troppo stretto, troppo largo, troppo corto, troppo lungo. Ricordiamoci sempre che sono i vestiti che devono adattarsi a noi, non il contrario!
2. i capi in stand by
Vedi alla voce “dimenticatoio” … lì troveremo tutto quello che non indossiamo da secoli o quasi e facciamoci qualche domanda: non ci piace più? non sappiamo come abbinarlo? è passato di moda? è troppo usato? I capi in stand by sono anch’essi destinati alla selezione naturale…facciamocene una ragione…
3. i grandi classici
Vanno trattati con cura e selezionati con spirito critico, perché un classico merita rispetto e deve essere rimpiazzato quando perde colpi. Il tubino, il blazer, la camicia classica, il trench, il cappotto, il pantalone dritto…sono solo degli esempi. Ognuna di noi ha i suoi capi infallibili, quelli che risolvono in ogni occasione.
4. prove di outfits
Provare, provare, provare…a rischio di sembrare delle deficienti che sfilano davanti allo specchio…ci risparmierà un sacco di tempo quando al mattino dobbiamo vestirci in due minuti. Ogni outfit ben riuscito deve essere “salvato” e pronto per il “download” ogni volta che siamo a corto di idee, di voglia, di tempo … e non sia mai che ci scappi un “cosa mi metto?”.
5. fotografare tutto
Lo so, questa sembra ancora più bislacca come idea, e per qualcuna sarà anche un’impresa titanica, tuttavia le foto ci saranno indispensabili per utilizzare un’app per la gestione del guardaroba. Ce ne sono tantissime e sono molto utili non solo per creare abbinamenti con quello che abbiamo già, ma anche per capire con cosa può stare bene un nuovo acquisto…StyleBook viene recensita come la migliore.
6. monetizzare
E adesso? Che cosa fare con tutto quello che abbiamo deciso di archiviare? Donare oppure vendere? Se il malloppo è di buona qualità e in ottimo stato di salute potrebbe essere l’opportunità per monetizzare e fare qualche soldino da re-investire in vestiti. Ecco che le foto che abbiamo scattato ci torneranno utilissime, perché quando si vende bisogna mettersi nei panni di chi compra. Ben vengano le foto dove l’oggetto si vede nella sua interezza, ma anche i particolari, e le etichette se il brand è conosciuto. Il tutto deve essere anche ben descritto per invogliare all’acquisto. Io tendo a vendere singolarmente i capi di marca, mentre per tutto il resto creo degli stock stagionali (tanti capi insieme ed un unico prezzo) in modo che chi compra si ritrovi una sorta di capsule wardrobe, con di-tutto-un-pò…direi che funziona!
7. riordinare
E adesso finalmente la soddisfazione del riordino… dopo l’analisi e il relativo decluttering arriva la fase dell’organizzazione. Lo so sarò una masochista, ma per me è il momento più bello: ordinare i capi appesi per tipologia e colori, riporre le maglie nei cassetti in base alla pesantezza, le borse per dimensioni. E fin qui tutto bene. Poi, nel mio caso, arrivano le scarpe…e lì, come si suol dire “casca l’asino” … vabbè che nascono già accoppiate, ma nel mio caso letteralmente si “riproducono” a mia insaputa…e adesso dove le infilo tutte quante?